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Le nuove linee guida EBA, in materia di concessione e monitoraggio dei finanziamenti, implicano l’introduzione, nell’ambito della generalità delle imprese, di nuovi presupposti e modelli di controllo di gestione e di amministrazione idonei a dimostrare la loro solvibilità specialmente quella prospettica.

Per prevenire la formazione di crediti deteriorati, l’European Banking Authority (EBA) ha emanato delle linee guida che gli Istituti di Credito sono chiamati a seguire in materia di erogazione e di monitoraggio dei prestiti. La nuova parola d’ordine, sia per le imprese che per gli Istituti di Credito, è il forward looking, (letteralmente guardando avanti) nel senso che le operazioni di concessione dei finanziamenti dovranno essere deliberate esclusivamente in presenza di modelli previsionali sottoposti ad aggiornamenti periodici che consentono la verifica nel tempo della capacità di restituzione del prestito e di copertura degli impegni finanziari in essere.

Le previsioni forward looking non consistono semplicemente in una proiezione nel futuro di ricavi, costi e flussi di cassa; si tratta bensì di effettuare delle analisi di scenario impostate su una serie di variabili stabilite sulla base delle peculiarità aziendali, finalizzate ad elaborare e, successivamente, monitorare gli indicatori che le linee guida EBA ritengono maggiormente significativi per la valutazione del merito creditizio delle imprese. In linea con gli orientamenti dell’Autorità Europea gli Istituti di Credito chiederanno quindi alle imprese non solo dati storici, ma soprattutto informazioni a carattere previsionale, quali redditi prospettici e flussi di cassa attuali e rolling, posizione e impegni finanziari attuali e prospettici, piani aziendali supportati da proiezioni finanziarie.

Per soddisfare le nuove richieste degli Istituti di Credito, al fine di ottenere e mantenere nel tempo l’accesso al credito, e per giunta a condizioni più economiche, le imprese dovranno necessariamente dotarsi di strumenti per pianificare e controllare l’andamento della propria gestione, compatibilmente e coerentemente con la propria natura e dimensione, andando oltre il mero adempimento degli obblighi civilistici e fiscali. Le aziende non potranno quindi esimersi dall’ implementare nuovi modelli di analisi e pianificazione finanziaria, in grado di dimostrare il loro livello di affidabilità e funzionali a instaurare una nuova forma di comunicazione con il mondo finanziario.

Il set informativo che le imprese sono chiamate a predisporre è costituito non solo da bilanci storici e infrannuali, ma soprattutto da budget, business plan e rendiconti finanziari prospettici. Inoltre, i bilanci storici dovranno essere opportunamente riclassificati in modo tale da consentire la costruzione e il monitoraggio di indicatori ritenuti indicativi della sostenibilità del debito delle imprese tra i quali: in primis, il DSCR, (Debit Service Cover Ratio), indicatore che verifica la capacità prospettica dei flussi di cassa di coprire le uscite monetarie, ed il rapporto tra Posizione Finanziaria Netta ed Ebidta.

Inoltre, in ossequio alle linee guida EBA, le banche potranno richiedere alle aziende dimostrazioni in merito alla managerialità e alla capacità di gestire operazioni di debito e di presidiare eventuali rischi di concentrazione verso clienti o fornitori strategici; quindi, le imprese, per soddisfare le richieste delle banche, dovranno dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, così come previsto dall’Art. 2086 2^ c. del C.C. e dimostrare, per esempio, lo svolgimento di una funzione di credit risk management.

Per migliorare il profilo di rischio creditizio delle imprese secondo i canoni dettati dalle nuove linee Eba si rivela fondamentale il ruolo di professionisti capaci di orientare gli imprenditori nelle definizioni delle politiche finanziarie, nella predisposizione di una adeguata documentazione e nella impostazione di relazioni costruttive con gli interlocutori bancari.

Dott. Osvaldo Giampaoli

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